STRENUA
Antica divinità italica preromana, sabina e forse anche etrusca.
Era la dea della salute, della forza e del benessere fisico, che non potevano essere disgiunti dalla fertilità dei campi e dall'abbondanza dei frutti della Natura.
A Strenua era dedicato un bosco sacro e, presso i Sabini, era segno di amicizia e di buon augurio regalare un mazzo di rami tagliati in questo bosco.
Si dice che un tale mazzo fosse stato regalato a Romolo dai primi cittadini romani, subito dopo la fondazione di Roma.
Il suo culto si celebrava nell'antica Roma dove c'era un santuario a lei dedicato.
Veniva festeggiata nei giorni a cavallo fra l'anno vecchio e l'anno nuovo e, nella ricorrenza, i Romani si scambiavano doni, inizialmente i rami del bosco sacro, poi vari ramoscelli accompagnati poi da frutti o altri doni più preziosi, Erano le strenne, che dalla dea Strenua hanno tratto il nome e che si sono perpetuate fino ai nostri giorni.
Col tempo STRENUA di identificò con la SALUS PUBLICA, nonché con la SALUS AUGUSTI e, come tale, effigiata sulle monete.
DIANA
Ma in campagna, nei villaggi (pagus), la dea Strenua fu sempre venerata come dea dell'abbondanza dei frutti della terra, mantenendo il suo carattere agreste e naturalistico.
E insieme a lei si venerava anche Diana, la dea lunare che scandiva il tempo delle semine e dei raccolti.
Entrambe erano manifestazioni della primitiva Dea Madre e i contadini credevano che Strenua e Diana, con tutte le sue ninfe, nelle notti seguenti il solstizio d'inverno, volassero sopra i campi per controllare e proteggere i semi che cominciavano a germogliare sotto la terra.
Anche il culto di Diana prevedeva un mazzo di rami, precisamente di salice bianco, che veniva sepolto sotto la terra per propiziare la venuta della neve.
LA BEFANA
Con l'affermazione del Cristianesimo nei tempi che seguirono l'editto di Costantino, le antiche feste pagane furono sostituite da quelle cristiane.
Il 6 gennaio venne istituita la festa cristiana della Epifania, ma la traccia delle precedenti feste pagane è rimasta, oltre che nelle strenne, nella Befana che, come Diana e Strenua, vola nella notte cavalcando una scopa che altro non è che il mazzo di rami tagliati dal bosco sacro di Strenua o sepolti sotto terra per propiziarsi la neve.
Benefiche erano le Dee protettrici del benessere degli umani e della Natura, benefica è la Befana dispensatrice di doni.
E il nome?
Befana è una storpiatura del nome Epifania.
Anche il nome Strenua, già variabile da un pagus all'altro, venne storpiato purtroppo e divenne Strega, indicando non più una benefica dea ma una creatura demoniaca da perseguitare, poiché così l'avev trasformata la Chiesa nel medioevo con l'intento di sradicare i riti pagani che ancora resistevano nelle campagne.
Forse per questo la Befana è vecchia e brutta o forse perché personifica la brulla natura invernale, la Dea Madre vegliarda, che pian piano tornerà a fiorire a primavera.
Del resto, Strenua e Diana erano due delle dee nelle quali, come ho già detto, si erano separati i molteplici aspetti dell'antica unica dea.
BUONA BEFANA A TUTTI !!!!!!
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