sabato 19 ottobre 2019

KYLIX, coppe da vino nei simposi

«Beviamo.
Perché aspettare le lucerne?
Breve il tempo.
O amato fanciullo, prendi le grandi tazze variopinte,
perché il figlio di Zeus e di Sèmele
diede agli uomini il vino
per dimenticare i dolori.
Versa due parti d'acqua e una di vino;
e colma le tazze fino all'orlo:
e una segua subito l'altra.»
(Alceo fr. 346 Campbell; traduzione di Salvatore Quasimodo)


Finito il banchetto, iniziava il simposio durante il quale i commensali, tutti uomini eventualmente accompagnati da giovani e da etere, si dedicavano alla musica, al canto, alla danza, alla poesia, alla conversazione e soprattutto al vino.
Dopo aver attinto vino puro da un ampio recipiene, lo spargevano per terra offrendo una libagione a Dioniso, quindi innalzavano un peana, cioè un inno di gloria al dio.

At the end of the banquet, the symposium began, during which the guests, all men possibly accompanied by boys and by eteras, dedicated themselves to music, singing, dancing, poetry, conversation and, above all, to wine.
After drawing pure wine from a large recipient, they spread it on the ground offering a libation to Dionysus, then they raised a peana, that is a hymn of glory to the god.



Poi si eleggeva un simposiarca che stabiliva le regole di comportamento delle varie attività del simposio, innanzi tutto il rapporto tra l'acqua ed il vino da bere accompagnato da formaggio, olive ed altri stuzzichini.
Then a symposiarch was elected; he established the rules of behavior in the various activities of the symposium, first of all the ratio between water and wine, to drink accompanied by cheese, olives and other appetizers.
La più elegante delle coppe era la kylix, dotata di ampia imboccatura, due maniglie ed un piedistallo, dipinta all'interno e all'esterno con scene anche complesse.
The most elegant cup was the kylix, with a large mouthpiece, two handles and a pedestal, painted inside and outside with even complex scenes.

Il simposio si concludeva col gioco del cottabo lanciando, con una rapida rotazione della kylix, le ultime gocce di vino rimaste sul fondo, per colpire dei piattelli posti in equilibrio su una sbarra verticale o galleggianti in un bacile pieno d'acqua.
The symposium ended with the cottabo game launching, with a rapid rotation of the kylix, the last drops of wine left on the bottom, to hit some clay plates balanced on a vertical 
baor or floating in a basin full of water.

Le kylix quindi  erano le protagoniste dei simposi, come lo era il vino. Tutto sotto lo sguardo di Dioniso
The kylix were therefore the protagonists of the symposia, like the wine. All under Dionysus gaze



Le kylix qui raffigurate sono state foggiate da abili ceramisti ed io le ho dipinte con scene tratte da antiche ceramiche greche.
The here depicted kylixes were shaped by skilled potters and I painted them with scenes from ancient Greek ceramics.

Alla raffigurazione sul tondo interno si accompagnano le figure esterne che possono essere scene mitologiche, decorazioni, ma anche grandi occhi e naso stilizzato che, quando il commensale alzava la coppa per bere, si adattavano al suo viso come una maschera apotropaica, a difesa dalle insidie.
The depiction on the inner round is accompanied by external figures which can be mythological, decorations, but also large eyes and a stylized nose that, when the drinker raised the cup to drink, it adapted to his face like an apotropaic mask, defending against pitfalls .

 Perché riprodurre kylix?
Perché hanno una storia,
Perché esprimono cultura
Perchè le guardi e fai un tuffo nel mito
.... e abbelliscono la tua casa in modo unico
Why reproduce kylix?
Because they have a story,
Because they express culture
Because looking at them you take a dip in the myth
.... and they beautify your home in a unique way


Di queste cinque kylix tre non sono più disponibili, ma due le puoi trovare e vedere meglio da
Of these five kylix three are no longer available, but  you can find two of them and see them better by




giovedì 29 agosto 2019

ATALANTA

Atalanta, la mitica cacciatrice velocissima nella corsa, non ebbe una bella infanzia.
Il padre, avendo voluto un figlio maschio, abbandonò la neonata nei boschi in preda alle fiere.
Ma un'orsa, mandata da Artemide, si prese cura di lei e la nutrì.
Venne poi cresciuta da alcuni pastori e, vivendo selvaggiamente nelle foreste, divenne abile nella caccia e nella corsa.

Grazie alla sua fama, partecipò alla caccia del cinghiale calidonio: Atalanta lo colpì con una freccia ma, prima che potesse scoccarne una seconda, gli altri cacciatori, per non essere da meno di una donna, si avventarono disordinatamente sull'animale che riuscì ad uccidere e ferire alcuni di loro prima che Meleagro gli desse il colpo fatale. 
Meleagro, innamorato di Atalanta, le offrì la pelle del cinghiale, provocando  fra gli altri cacciatori ira e scontento che degenerarono provocando una serie di tragici eventi che si conclusero con la morte di Meleagro stesso.

Il padre di Atalanta, ammirato delle sue abilità, la chiamò a casa in Beozia e le impose il matrimonio.
Ma Atalanta, volendo rimanere vergine, disse che avrebbe sposato il pretendente che fosse riuscito a vincerla nella corsa e avrebbe ucciso gli altri.
E così andavano le cose, dal momento che la sua velocità era imbattibile. ...
Ma ecco intervenire Afrodite a sostegno del giovane Melanione: la dea gli diede tre pomi d'oro del giardino delle Esperidi, consigliandogli di farli cadere durante la corsa, prima di essere superato da Atalanta che, incuriosita, si fermò a raccoglierli e perse tempo mentre Melanione proseguiva la corsa e vinceva la gara.

Nel museo di Cleveland ( USA ) c'è un lekythos del 500 a.C. decorato da Douris con Atalanta in corsa circondata da Eroti, le insidie dell'amore che le hanno fatto perdere la corsa.



Nel mio etsy shop, MITOliberty, c'è una base lampada che lo riproduce

CLICCA QUI e ne saprai di più





sabato 20 luglio 2019

a proposito di SIRENE

Dicevo tempo fa che volevo dipingere quattro piatti da dessert con le figure di quattro sirene, le mitiche creature dal melodioso canto.
Ho trovato quattro bei modelli a figure nere



Le ho dipinte con engobbi su quattro piatti col diametro di 18cm, per frutta o dessert, per cibi che attirano, quasi fossero "sirene della buona tavola" !
I piatti sono stati vetrificati ed ora sono pronti, con le quattro Sirene lucide e ringiovanite.


CLICK

Strano vederle con testa di donna e corpo di uccello anziché di pesce, ma nell'antichità era questo il loro aspetto. Solo nel Medioevo cambiò la loro raffigurazione.
Certo dovevano essere uccelli marini, dal momento che vivevano sugli scogli verso cui, cantando, attiravano i naviganti e li facevano naufragare.
( Attenti dunque a non esagerare con i doci! )

Varie sono le versioni mitologiche della loro origine, tra cui queste:
figlie del fiume Acheloo e della musa Calliope, dalla bella voce,
fanciulle tramutate in uccelli da Demetra, perché, compagne di giochi di Persefone, non avevano impedito che Ade la rapisse,
figlie di Gea e messaggere di Persefone con il compito di accompagnare le anime negli Inferi consolandole con il loro canto.

Erano comunque connesse col mondo degli Inferi. Del resto, l'antica Grande Dea, come Signora della Morte, era rappresentata da un uccello dalle grandi ali.

Dunque ingannavano i naviganti con il loro melodioso canto e li portavano alla morte. 
Ma non tutti.
Il primo a vincerle fu Orfeo che, col suono della sua lira, superò il loro canto e permise agli Argonauti di superare indenni i loro scogli.
Il secondo fu Ulisse che, tappate le orecchie dei suoi marinai con la cera e fattosi legare all'albero della nave, potè godere il meraviglioso canto e passare, anche lui indenne oltre i loro scogli.
Due volte sconfitte, le sirene si gettarono in mare, tramutate in scogli.
La più famosa fu Partenope: sulla costa lungo il tratto di mare dove si gettò sorse una città che in suo onore fu anch'essa chiamata Partenope e che, in seguito distrutta, venne ricostruita col nome di Neapolis , cioè Nuova Città, l'odierna Napoli.

un grande vaso con  Ulisse che vince le Sirene

lo stesso vaso con la piastrella sulla quale ho riprodotto la scena
CLICK





martedì 9 aprile 2019

Le SIRENE 9 aprile 2019


sto preparando dei piatti da tavola con immagini di sirene suggerite dalla ceramica greca a figure nere.

grazie al loro canto erano grandi seduttrici, proprio come il cibo, ancor più se trattasi di dolciumi.
Ecco perché le voglio dipingere su piatti da dessert.
Ne farò 4 e questa è la prima

dipinta, ma ancora da cuocere.

Forse qualcuno si stupirà che abbia il corpo di uccello, anziché la coda di pesce, ma, nel mito greco, questo era il loro aspetto.
( .... ) 



domenica 24 febbraio 2019

LATTUGHE di CARNEVALE, CARNIVAL SWEETS

Le faceva mia madre e almeno dal 1997, anno della sua morte, non le avevo più mangiate.
Però avevo la sua ricetta, scritta da lei con la sua scrittura minuta e regolarmente inclinata a destra ...
Ieri ho deciso di farle e stamattina mi sono messa all'opera.
Lei faceva delle lunghe strisce che poi annodava in fiocchi fantasiosi.
Io mi sono limitata a tagliare pezzi quadrangolari, ma direi che il risultato finale è stato soddisfacente.
My mother cooked these sweets and at least since 1997, the year of her death, I had not eaten them anymore.
But I had the recipe, written by my mother herself with her own writing small and regularly tilted to the right ...
Yesterday I decided to cook them and this morning I went to work.
My mother used to make long strips that then she knotted in imaginative bows.
I limited myself to cutting quadrangular pieces, but I would say that the final result was satisfactory



                                                                    COSA OCCORRE per circa 36 pezzi.  
2,5hg di farina bianca
2 tuorli d'uovo
1 albume montato a neve
una spruzzata di anice o vaniglia o altro aroma
vino bianco
un pezzetto di burro
zucchero a velo

COSA FARE
In una ciotola larga mescolare col cucchiaio di legno la farina, i tuorli d'uovo, l'aroma, l'albume montato a neve.
Aggiungere gradualmente vino bianco, fino a quando l'impasto diventa abbastanza morbido da poter essere lavorato con le mani.
Infarinate una spianatoia di legno, posatevi l'impasto e lavoratelo un po' con le mani facendone una palla, mentre fate sciogliere il pezzetto di burro.
Tagliate la palla di pasta a pezzetti di e tirateli col mattarello formando delle strisce lunghe e sottili, larghe 3 o 4 centimetri.
Con le dita bagnate la superficie delle strisce con il burro fuso e poi ripiegatele su sè stesse 3 o 4 volte.
Tiratele di nuovo con il mattarello e poi tagliatele in pezzi più o meno rettangolari.
Friggetele in olio bollente, meglio se con una friggitrice, fino a farle dorare.
Scolatele e cospargetele di zucchero a velo.

WHAT YOU NEED for about 36 pieces
2,5hg white flour
2egg yolks
1 egg white whipped to snow
a splash of anise or vanilla or other flavoring
White wine
a piece of butter
powdered sugar

WHAT TO DO
In a large bowl, with a wooden spoon, mix the flour, the egg yolks, the aroma, the egg white whipped to snow.
Gradually add white wine, until the dough becomes soft enough to be worked with your hands.
Flour a wooden board, place the dough and work it a bit with your hands making a ball, while you melt the piece of butter.
Cut the ball of dough into small pieces and pull them with a rolling pin forming long and thin strips, 3 or 4 centimeters wide.
With your fingers wet the surface of the strips with melted butter and then fold them on themselves 3 or 4 times.
Pull them again with a rolling pin and then cut into more or less rectangular pieces.
Fry them in boiling oil, preferably with a fryer, until browned.
Drain and sprinkle with powdered sugar.