sabato 20 luglio 2019

a proposito di SIRENE

Dicevo tempo fa che volevo dipingere quattro piatti da dessert con le figure di quattro sirene, le mitiche creature dal melodioso canto.
Ho trovato quattro bei modelli a figure nere



Le ho dipinte con engobbi su quattro piatti col diametro di 18cm, per frutta o dessert, per cibi che attirano, quasi fossero "sirene della buona tavola" !
I piatti sono stati vetrificati ed ora sono pronti, con le quattro Sirene lucide e ringiovanite.


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Strano vederle con testa di donna e corpo di uccello anziché di pesce, ma nell'antichità era questo il loro aspetto. Solo nel Medioevo cambiò la loro raffigurazione.
Certo dovevano essere uccelli marini, dal momento che vivevano sugli scogli verso cui, cantando, attiravano i naviganti e li facevano naufragare.
( Attenti dunque a non esagerare con i doci! )

Varie sono le versioni mitologiche della loro origine, tra cui queste:
figlie del fiume Acheloo e della musa Calliope, dalla bella voce,
fanciulle tramutate in uccelli da Demetra, perché, compagne di giochi di Persefone, non avevano impedito che Ade la rapisse,
figlie di Gea e messaggere di Persefone con il compito di accompagnare le anime negli Inferi consolandole con il loro canto.

Erano comunque connesse col mondo degli Inferi. Del resto, l'antica Grande Dea, come Signora della Morte, era rappresentata da un uccello dalle grandi ali.

Dunque ingannavano i naviganti con il loro melodioso canto e li portavano alla morte. 
Ma non tutti.
Il primo a vincerle fu Orfeo che, col suono della sua lira, superò il loro canto e permise agli Argonauti di superare indenni i loro scogli.
Il secondo fu Ulisse che, tappate le orecchie dei suoi marinai con la cera e fattosi legare all'albero della nave, potè godere il meraviglioso canto e passare, anche lui indenne oltre i loro scogli.
Due volte sconfitte, le sirene si gettarono in mare, tramutate in scogli.
La più famosa fu Partenope: sulla costa lungo il tratto di mare dove si gettò sorse una città che in suo onore fu anch'essa chiamata Partenope e che, in seguito distrutta, venne ricostruita col nome di Neapolis , cioè Nuova Città, l'odierna Napoli.

un grande vaso con  Ulisse che vince le Sirene

lo stesso vaso con la piastrella sulla quale ho riprodotto la scena
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